Nomisma S.p.A.

Auction 62  –  15 - 16 September 2020

Nomisma S.p.A., Auction 62

Ancient, Italian and World Coins and Medals

Part 1: Tu, 15.09.2020, from 2:00 PM CEST
Part 2: We, 16.09.2020, from 9:30 AM CEST
Part 3: We, 16.09.2020, from 2:00 PM CEST
The auction is closed.

Description

MEDAGLIE NAPOLETANE E DEL MERIDIONE Anno 1851 – Medaglia Premio – Esposizione delle Belle Arti del XXX Maggio – Incisione: D. Giovanni Castelli Argento – 53,1 mm – 66,00 gr. – R4 – Opus: Andrea Cariello – Dritto: D’Auria n. 270 – Rovescio: D’Auria pag. 320 n. 20. Coniata a Napoli. Al dritto: FERDINANDO II. RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE E DI GERUSALEMME Busto a destra del re con la barba e la clamide. Sotto il busto: A. CARIELLO FECE. In esergo: CICCARELLI D. G. Al rovescio: ESPOSIZIONE DI BELLE ARTI DEL XXX MAGGIO Fronde di quercia e di alloro legate sotto da nastro. Nel campo incisione: D. GIOVANNI CASTELLI. Sotto incisione: 1851. La Mostra delle Belle Arti avendo ricorrenza il giorno dell’onomastico di Ferdinando II, il 30 maggio. Prese avvio nel 1833 con cadenza biennale fino al 1845, per diventare triennale fino al 1851. La Real Accademia di Belle Arti, a quattro anni di distanza dall’ultima mostra del 1851, il 30 maggio aprì al pubblico l’attesissima esposizione dell’anno 1855 che sarà registrata a caratteri indelebili, formando un’epoca memoranda nella storia di Napoli ed alla quale partecipò, per la prima volta, anche Leopoldo di Borbone, conte di Siracusa, fratello di Ferdinando II di Borbone. Fu l’ultima Mostra indetta sotto il regno di Ferdinando II. Descrizione dell’Incisore: Andrea Cariello nacque a Padula il 1º dicembre 1807 e morì a Napoli nel 1870. Fu uno scultore e incisore italiano. Figlio di un modesto artigiano, dimostrò da subito spiccate tendenze artistiche. A quindici anni era allievo di uno scultore in legno a Napoli; passò poi alla scuola di glittica sotto la guida di Filippo Rega all’Istituto di Belle Arti e si distinse come incisore di pietre dure e medaglista. Il re delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone lo assunse come incisore alla Zecca Reale di Napoli dal 1831. In questo periodo coniò molte medaglie, tutte caratterizzate dalla classica compostezza dei ritratti. In materia di scultura si cimentò nei busti marmorei di Ferdinando II e nel ritratto della Regina Madre. Lavorò inoltre agli stucchi che decorano le volte del palazzo reale di Napoli, particolarmente nella sala del trono. Nel 1843 passò a decorare la Reggia di Caserta insieme con altri artisti. Divenuto molto noto anche fuori del Regno delle Due Sicilie, venne invitato dal Primo Ministro C. Moore a Londra per assumere l’incarico di direttore della Zecca britannica, Andrea Cariello rifiutò perché voleva rimanere a Napoli. Il capolavoro del Cariello consiste in una incisione su un topazio del peso di 1,591 kg raffigurante "Il Redentore che spezza il pane eucaristico", la cui foto compare nella rivista "La Tribuna Illustrata" del 31 agosto 1902. Di tale inestimabile pietra preziosa, definita da una commissione francese di esperti "il più grande gioiello artistico del mondo", dopo il 1914, anno in cui verosimilmente fu messa in vendita, non si ebbero più notizie. La straordinaria opera è esposta dal 6 maggio 2011 nel Museo diocesano di Taranto, al quale era stata donata dagli eredi dell’artista. Alla caduta del regime borbonico, che non a torto l’aveva sempre sospettato di sentimenti liberali e perciò ostacolato, il Cariello venne nominato da Giuseppe Garibaldi direttore del Gabinetto di incisione della Zecca e professore di incisione nell’Istituto Tecnico del Regno. Graffietti nei campi
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Starting price 2'000 EUR
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