Nomisma S.p.A.

Auction 62  –  15 - 16 September 2020

Nomisma S.p.A., Auction 62

Ancient, Italian and World Coins and Medals

Part 1: Tu, 15.09.2020, from 2:00 PM CEST
Part 2: We, 16.09.2020, from 9:30 AM CEST
Part 3: We, 16.09.2020, from 2:00 PM CEST
The auction is closed.

Description

MEDAGLIE NAPOLETANE E DEL MERIDIONE Anno 1813 – Per il ritorno di Gioacchino Murat a Napoli Bronzo – 43 mm – 42,36 gr. – R3 – Opus: Antonio Canova – D’Auria n. 98 – Ricciardi n. 94 – Siciliano n. 35. Coniata a Napoli. Al dritto: IOACHINVS NAPOLEO NEAP . ET. SICILIAE. REX. Testa del Re a sinistra. Al rovescio: REDITVS AVGVSTI . Gioacchino Murat, galeato e corazzato, retrospiciente, a cavallo verso destra incita all’attacco; nella mano sinistra stringe lo scettro del comando. Nel campo in alto, la Vittoria alata lo incorona. All’esergo, O.P.Q. NEAPOLITANVS OPTIMO PRINCIPI A.MDCCCXIII. Gioacchino Murat lasciò il comando della Grande Armata nella Campagna in Russia, ufficialmente, per il cattivo stato di salute, ma in realtà perché vedeva prossimo il tramonto dell’astro napoleonico e voleva, a tutti i costi, conservare il Regno. Il 30 gennaio 1813 tornò a San Leucio ed il 4 febbraio entrò solennemente in Napoli accolto con grandi feste dalla Autorità e dal popolo. Il dritto di questa medaglia, diverso dal precedente, è dovuta al fatto che la tempera difettosa del conio precedenteche appena si rileva sulla parte superiore dell’occhio, obbligò alla sostituzione del conio con quello già esistente nel 1811 che era servito per la premiazione di Belle Arti. Anche il conio del rovescio risultò difettoso, ma non venne mai sostituito, si trova a Napoli nel medagliere del Museo Nazionale n. 417. Descrizione dell’Incisore: Antonio Canova nacque a Possagno, vicino Treviso, il 1° novembre del 1757. Rimane precocemente orfano di padre e viene affidato al nonno paterno, abile scalpellino e capomastro, che gli insegna i primi rudimenti del mestiere. Poiché dimostra una dote eccezionale per la scultura, nel 1768 viene mandato a condurre il proprio apprendistato a Venezia, dove frequenta studi di scultori oltre alla Pubblica Accademia del Nudo e dove realizza le sue prime opere . Nel 1779 si reca a Roma, dove si stabilirà nel 1781 e dove realizzerà le sue opere più belle. Qui studia la scultura antica, conosciuta anche attraverso il suo viaggio del 1780 a Pompei, Ercolano e Paestum, e viene a contatto con artisti ed intellettuali che teorizzano un nuovo ritorno al classico. L’influenza degli ideali neoclassici nella sua arte si rende sempre più evidente e gli regalano fama internazionale. La sua arte è apprezzata e richiesta da mecenati e case regnanti dell’intera Europa. Nel 1798, quando i Francesi occupano Roma, preferisce lasciare la città per far ritorno nei suoi luoghi d’origine, dove si dedica alla pittura e in soli due anni realizza molte delle tele e quasi tutte le tempere oggi custodite nel Museo-Gipsoteca Canova allestito nella sua casa natale a Possagno. Nel 1800 fa ritorno a Roma e si stabilisce in Piazza di Spagna insieme al fratello Giambattista, che diviene suo segretario. Nel 1802 ricevette l’incarico di "Ispettore Generale delle Antichità e delle Arti dello Stato della Chiesa" oltre a quello della tutela e valorizzazione del patrimonio artistico, compito assegnatogli in quanto capo dell’Accademia di San Luca. Nel 1805, con l’inizio del periodo napoleonico nelle Due Sicilie, Canova viene scelto come ritrattista ufficiale dall’imperatore, per il quale realizza varie opere. Pur non essendo un incisore, si espresse sulla realizzazione di alcuni conii per medaglie commemorative commissionatigli dalla casa regnante di Napoli. Nel 1815 andò a Parigi dove, grazie a un’abile azione diplomatica riuscì a recuperare numerose e preziose opere d’arte trafugate da Napoleone nella penisola italiana e a riportarle in patria. Nello stesso anno il governo inglese gli chiede di dare un parere sull’autenticità dei marmi provenienti dal Partenone. Pio VII, riconoscendo la sua grande opera in difesa dell’arte italiana, gli conferisce il titolo di Marchese d’Ischia insieme a un vitalizio di tremila scudi che Canova decide di destinare al sostegno delle accademie d’arte. Nel luglio del 1819 è a Possagno per la posa della prima pietra della Chiesa Parrocchiale che ha progettato per la sua comunità. Il maestoso edificio, che ora accoglie le sue spoglie, sarà completato, però, solo dieci anni dopo la sua morte, che avvenne il 13 ottobre 1822, a Venezia.
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Starting price 1'500 EUR
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