NAPOLI Filippo IV (1621-1665) Mezzo ducato (cianfrone) 1622 sigle MC/C - D/ (contrassegno B) PHILIPPVS IIII D G 1622; busto giovanile, corazzato e con corona radiata, volto verso destra, dietro la testa le sigle MC/C – R/ HISP VTRIVSQ SICILIE REX; stemma coronato a forma di cuore in cartella – MIR 240 AG (g 14,36) RRRR Frattura del tondello. In alcuni documenti datati 22 gennaio 1622 (trascritti nel volume di Pietro Magliocca sulla moneta di Napoli negli anni 1616 - 1623, pag. 36/37/38/39), a seguito di una Consulta che annunciava la coniazione di nuove monete da farsi, si hanno notizie di questo tipo di moneta: il Mezzo Ducato di Filippo IV di Spagna, denominato anche cianfrone. Il nominale da mezzo, doveva essere battuto insieme ad altre monete d’argento: i Ducati, i Tarì e i Carlini e tutti con lo stesso titolo delle monete del padre Carlo V del 1535; questo dopo circa cinque mesi da quando il nuovo mastro di Zecca di Napoli, Michele Cavo (sigle MC sulle monete), assunse l’amministrazione della zecca stessa. L’esigenza di nuova moneta nacque ad opera del viceré di Napoli, il cardinale Antoni Zapata, il quale per sopperire agli urgenti bisogni della popolazione del Regno, causati dalla circolazione della “mala moneta”, ordinò che fosse, al più presto, accelerata la coniazione di moneta buona. La coniazione doveva avvenire nella zecca della Torre dell’Annunziata e con un nuovo “ingegno” ma questo non avvenne per l’opposizione del Credenziero Maggiore della Zecca: Gian Donato Turbolo. Il mezzo ducato, in definitiva, venne battuto nella zecca principale di S. Agostino.
BB
Price realized | 7'000 EUR |
Starting price | 7'000 EUR |