Milano. Repubblica Italiana. Bonaparte Presidente, 1802-1805

Progetto da 5 lire anno II, AR 19,29 g. REPUBBLICA ITALIANA Nel campo, in serto di spighe di grano accoppiate, SCUDO / DA / LIRE / 5 all’esergo, D. 19,273. Rv. AGRICOLTURA E COMMERCIO Nel campo caduceo alato con due serpi attorcigliate a tre spire, ai lati grappolo d’uva a s. e stella a d.; all’esergo ANNO. II / M. T[: globetti e crocette in sequenza. CNI 4. Pagani Prove 435. Crippa 5. Davenport –. Rarissimo. q.Fdc A seguito del colpo di stato del 9 novembre 1799 il generale Napoleone Buonaparte costituisce il Triumvirato di cui si nomina Primo Console. Annientata ogni resistenza interna, Napoleone si può dedicare all’ampliamento della sfera d’influenza francese d’oltralpe. Nel maggio del 1800 l’esercito francese riconquista Milano e ricostituisce la Repubblica Cisalpina. Demolisce le fortificazioni asburgiche in città e, a fine gennaio del 1802, durante i “Comizi di Lione”, assume la presidenza della neo costituita Repubblica Italiana, nominando il nobile milanese Francesco Melzi d’Eril suo vicario. La monetazione della Repubblica non va oltre la fase progettuale, non adeguandosi al “franco germinale”, e si discosta dalla precedente monetazione austriaca. In quanto Repubblica, l’iconografia non prevede la presenza di alcun “mentore” sulla monetazione, ma trattandosi di Napoleone, solo sulle rarissime pezze in oro campeggia il profilo del Bonaparte. La monetazione d’argento, che esalta l’operosità dei territori occupati, si basa sul rapporto oro/argento e pertanto le 5 lire non corrispondono ai 25 grammi della monetazione in corso in Francia, ma a 20 grammi. Ciò generò non poca confusione, determinando anche l’insuccesso del progetto. Il peso della moneta è espresso in denari all’esergo del diritto. Non si ha dato certo sul numero di esemplari battuti, ma, in base a studi numismatici, si stimano in circa quindici i pezzi noti, presenti in collezioni pubbliche (SM, Correr, CRNM) e private. Il CNI riporta due varianti di conio, ma in realtà si tratta di un solo conio e di un’errata trascrizione del testo.