Roma. Adriano II (867-872). Bolla. D/ Croce patente. R/ +/ PA / PAE. Ser. 5. PB. g. 40.31 mm. 46.80 RRR. Di estrema rarità. Tracce di ribattitura del diritto sul rovescio e viceversa, taglio da colpo antico al diritto, altrimenti SPL. Alla morte di Niccolò I (13 novembre 867), fu eletto il vecchio cardinale prete di S. Marco, Adriano, e consacrato il 14 dicembre. Continuò nelle medesime direttive tracciate dal suo grande predecessore, sebbene con minore energia; conservò nell'ufficio di cancelliere Anastasio Bibliotecario, e agì energicamente nei confronti di Lotario II, re di Lorena (che costrinse a lasciare la concubina Waldrada, e a riprendere la moglie Teutberga) e di Ludovico II imperatore, che sostenne contro Carlo il Calvo e Adelchi di Benevento. Condannò all'esilio Fozio (870), che Basilio il Macedone, impadronitosi dell'Impero d'Oriente, aveva rimosso dal patriarcato di Costantinopoli, reintegrandovi Ignazio. Ma con quest'ultimo Adriano II ebbe poi dissidî per la giurisdizione sulla Chiesa bulgara, pretesa dal patriarca, ed evangelizzata invece da missionarî di Roma. Accolse a Roma Cirillo e Metodio (più tardi santificati) e dopo la morte del primo consacrò Metodio arcivescovo di Pannonia con facoltà di organizzare quella Chiesa. Venne sepolto in Vaticano (Treccani, Enciclopedia online).
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