Nomisma S.p.A.

Auction 62  –  15 - 16 September 2020

Nomisma S.p.A., Auction 62

Ancient, Italian and World Coins and Medals

Part 1: Tu, 15.09.2020, from 2:00 PM CEST
Part 2: We, 16.09.2020, from 9:30 AM CEST
Part 3: We, 16.09.2020, from 2:00 PM CEST
The auction is closed.

Description

MEDAGLIE NAPOLETANE E DEL MERIDIONE Anno 1852 – Inaugurazione del bacino di carenaggio nel porto di Napoli Argento – 57,2 mm – 121,75 gr. – R4 – Opus: Scipione Catenacci – D’Auria n. 238 – Ricciardi n. 201. Coniata a Napoli. Al dritto: FRANCESCO PINTO PRINCIPE DI ISCHITELLA Busto ammantato a sinistra del ministro della Guerra e della Marina. Al rovescio: FERDINANDO II RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE Nave nel bacino, in fondo il palazzo reale ed il Castel S. Elmo; In basso: SCIPIONE CATENACCI FECE. All’esergo VOLONTA’ E FERMEZZA 15 AGOSTO 1852. Sotto: la lettera B (eseguita con carattere calligrafico). Il Generale Francesco Pinto y Mendosa Principe d’Ischitella nel marzo 1808 ebbe il suo primo incarico pubblico come ciambellano del re di Napoli Giuseppe Buonaparte. Pochi mesi dopo, sotto re Gioacchino Murat, entrò nell’esercito con il grado di tenente dei Veliti della guardia reale e l’anno dopo fu promosso capitano. Nel 1815 ebbe il grado di maresciallo di campo e il comando della II brigata della Guardia e di reggimenti di lancieri e corazzieri nella campagna finita con la sconfitta di Murat a Tolentino. Fedele fino all’estremo al suo sovrano lo seguì nella fuga in Francia, ma, quando Murat partì per la Corsica, decise di tornare a Napoli. Avendo appreso tuttavia di essere stato condannato all’esilio (a differenza degli altri ufficiali murattiani, subito reintegrati), si rifugiò in Inghilterra. Nel 1818 poté rientrare a Napoli e venne reintegrato nell’esercito borbonico. Stimato tuttavia dal re Ferdinando II, per le sue opere di bonifica e per le sue posizioni moderate, nel 1848, dopo la concessione della costituzione, fu reintegrato nel grado effettivo e nominato aiutante generale del Sovrano. Diventando ministro della Guerra e della Marina del governo del Regno di Ferdinando II. Negli anni successivi si occupò della riorganizzazione dell’Esercito e della Marina e della realizzazione del bacino di raddobbo nel porto di Napoli, per la riparazione e manutenzione delle navi, inaugurato nel 1852. Per la buona riuscita dell’opera e per il contenimento dei costi, meritò la particolare «stima e affezione» del sovrano, che gli conferì l’esclusivo Ordine di S. Gennaro e fece coniare una medaglia celebrativa che portava su una delle facce l’effigie del principe. Proprio come recita il motto al rovescio della medaglia, l’opera venne portata a termine (dopo numerosi problemi tecnici ed accanito ostruzionismo) con VOLONTA’ E FERMEZZA nell’Agosto del 1852. L’opera fu iniziata nell’Aprile del 1850, dopo la tragica rottura della prima struttura a causa di una mareggiata, venne ripresa il 12 Maggio del 1851 e portata ugualmente a termine. Al Principe d’Ischitella quindi, va il merito di aver capito più di tutti l’importanza strategica dell’opera e la tenacia con la quale portò a termine l’opera fu notevole. Il Regno delle Due Sicilie disponeva all’epoca della quarta flotta mondiale, pertanto, ai fini militari, era necessaria la costruzione di una struttura in grado di effettuare le riparazioni alle navi da guerra a vapore, che fino a quel momento erano sottoposte a costose manutenzioni, molte volte effettuate all’estero. La scena scolpita sul rovescio raffigura la poppa della nave “Vesuvio” poggiata sulla platea con una piccola struttura in muratura in basso. A prima vista potrebbe sembrare il bacino di carenaggio nel momento in cui la porta è in fase di apertura... in realtà la porta è sul lato opposto, infatti, se quest’ultima fosse in fase di apertura si sarebbe verificato l’immediato allagamento del bacino ed il conseguente galleggiamento della nave. Ciò è evidente anche dalle diverse scene raffigurate su alcuni dipinti. Dalla Cronaca di Monsignor Luigi del Pozzo (1857): 11 Agosto: Innaugurazione e Benedizione del Bacino di raddobbo costruito nel porto militare di Napoli, con la spesa di ducati 300.627,79. Il rito è celebrato dal Cappellano Maggiore alla presenza del Re, della Real famiglia, e di molti Corpi dello Stato. Descrizione dell’Incisore: Scipione Catenacci, figlio d’arte del celebre Vincenzo, iniziò la carriera artistica ancora giovanissimo seguendo le orme del padre con la carica di Aiutante Incisore. Il suo periodo di attività fu tra il 1832 e il 1857. La sua prima firma la si trova sulla medaglia per le Allieve dei Reali Educandati di Napoli nel 1832. Poche le medaglie da lui firmate, tra le quali, la firma del rovescio della medaglia del 1836 per il ritorno del re dal viaggio in Austria e Francia e per l’esilio di Pio IX a Gaeta nel 1848. L’ultima sua firma la vediamo sulla medaglia del 1857 per l’Immacolata Concezione a Napoli. Colpo al bordo
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Starting price 4'000 EUR
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