MEDAGLIE NAPOLETANE E DEL MERIDIONE Anno 1849 – Per l’ospitalità del Papa Pio IX a Napoli Bronzo – 67,2 mm – 240 gr. – C (R) – Opus: Andrea Cariello e Luigi Arnaud – D’Auria n. 222 – Ricciardi n. 194 – Bart. III n. 11. Coniata a Napoli. Al dritto: PIO IX P.O.M.FERD.II.REX APUD. SE HOSPITANTI Pio IX seduto sul trono benedice la città; sullo sfondo, Palazzo Reale e la Basilica di San Francesco di Paola. In basso: T. ARNAUD INV. A. CARIELLO FECIT D. CICCARELLI M.P. ("Monetae Praefectus"). Al rovescio: L’Arcangelo Gabriele stante di fronte regge nella mano destra la Croce e nella sinistra un ramoscello d’ulivo mentre schiaccia con i piedi l’Idra della rivoluzione. Ai lati, due steli con gli emblemi del Papa e del Re inscritte sulla base rispettivamente, T. ARNAUD INV. e L. ARNAUD F. Sullo sfondo, veduta del golfo di Napoli con il Vesuvio in eruzione e all’esergo, PACE RESTITVTA PATRIS CHRISTIANORVM ADVENTV FELIX NEAPOLIS MDCCCXLIX (Per la pace raggiunta del Padre dei Cristiani Napoli felice per il ritorno). Sotto: D. CICCARELLI M.P. ("Monetae Praefectus"). Stanislao D’Aloe, Napoli 1849: “A Gaeta dimorò Pio IX nove mesi e nove giorni, e giuntovi incognito il 23 novembre del 1848, ne partì con pompa magna solennissima addì 4 settembre del 1849, accompagnato dal Re e dalla Regina delle Due Sicilie, da cinque Cardinali e da varii altri ragguardevoli personaggi. Imbarcatosi su di un piroscafo napoletano seguito da altri due della stessa bandiera, ed inoltre da due spagnuoli ed un francese, giunse nello stesso giorno a Portici presso Napoli, dove, ricevuto con sommi onori, stabilì la sua residenza in quel Reale palazzo. Parecchie volte andò a Napoli; il 6 settembre 1849 vi celebrava la Santa Messa nella chiesa metropolitana, il 9 fu al palazzo Reale e benedisse solennemente le truppe, il 16 benedisse il popolo, e ben cinquantamila persone stavano genuflesse nella vasta piazza. Visitò molte chiese, diversi luoghi pii e varii pubblici stabilimenti, accolto dappertutto colla più profonda venerazione.” Descrizione dell’Incisore: Andrea Cariello nacque a Padula il 1º dicembre 1807 e morì a Napoli nel 1870. Fu uno scultore e incisore italiano. Figlio di un modesto artigiano, dimostrò da subito spiccate tendenze artistiche. A quindici anni era allievo di uno scultore in legno a Napoli; passò poi alla scuola di glittica sotto la guida di Filippo Rega all’Istituto di Belle Arti e si distinse come incisore di pietre dure e medaglista. Il re delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone lo assunse come incisore alla Zecca Reale di Napoli dal 1831. In questo periodo coniò molte medaglie, tutte caratterizzate dalla classica compostezza dei ritratti. In materia di scultura si cimentò nei busti marmorei di Ferdinando II e nel ritratto della Regina Madre. Lavorò inoltre agli stucchi che decorano le volte del palazzo reale di Napoli, particolarmente nella sala del trono. Nel 1843 passò a decorare la Reggia di Caserta insieme con altri artisti. Divenuto molto noto anche fuori del Regno delle Due Sicilie, venne invitato dal Primo Ministro C. Moore a Londra per assumere l’incarico di direttore della Zecca britannica, Andrea Cariello rifiutò perché voleva rimanere a Napoli. Il capolavoro del Cariello consiste in una incisione su un topazio del peso di 1,591 kg raffigurante "Il Redentore che spezza il pane eucaristico", la cui foto compare nella rivista "La Tribuna Illustrata" del 31 agosto 1902. Di tale inestimabile pietra preziosa, definita da una commissione francese di esperti "il più grande gioiello artistico del mondo", dopo il 1914, anno in cui verosimilmente fu messa in vendita, non si ebbero più notizie. La straordinaria opera è esposta dal 6 maggio 2011 nel Museo diocesano di Taranto, al quale era stata donata dagli eredi dell’artista. Alla caduta del regime borbonico, che non a torto l’aveva sempre sospettato di sentimenti liberali e perciò ostacolato, il Cariello venne nominato da Giuseppe Garibaldi direttore del Gabinetto di incisione della Zecca e professore di incisione nell’Istituto Tecnico del Regno. Luigi o Aloysius Arnaud pittore, incisore, litografo e medaglista, nacque a Napoli nel 1817, per la capacità nell’incisione superò di gran lunga il padre Achille, diventando presto valentissimo incisore dei rovesci, dei dritti, di figure, ornati e caratteri, al contrario dei cultori di quest’arte che solitamente si specializzavano in un solo ramo. Professore presso la Scuola Tecnica di Napoli, eseguì medaglie per diversi eventi ufficiali. Il suo primo lavoro, ancora giovanissimo, fu il rovescio della medaglia per la serie Uomini Illustri “Giovanni Meli” nel 1834. Esordì ufficialmente nel 1837 con il rovescio della medaglia per le nozze di Ferdinando II di Borbone con Maria Teresa d’Austria. Nel 1847 si trasferì a Roma per perfezionarsi sull’incisione di pietre dure, per poi tornare a Napoli riprendendo il posto di incisore nella Regia zecca. Durante la sua feconda carriera di medaglista, troviamo anche medaglioni e lavori in Galvanoplastica, tecnica innovativa che venne introdotta a Napoli dal 1852, ed ebbe la sua applicazione proprio grazie a lui. Si legge che Luigi Arnaud fu l’artefice del dritto della piastra 120 grana del 1855. Morì a Napoli nel 1877.
FDC
Price realized | 800 EUR |
Starting price | 500 EUR |