UNA PRESTIGIOSA COLLEZIONE DI MONETE DEI ROMANI PONTEFICI
Martino V (Oddone Colonna), 1417 – 1431
Carlino, AR 3,72 g. MARTINVS•PP•QVINTVS Stemma sormontato da chiavi e tiara. Rv. **ROMA CAPVT MVNDI Stemma dell'Urbe coronato. Muntoni 1. Berman 270.
Della più esimia rarità. Due fori di sospensione, altrimenti BB Ex aste Hamburger 1921, collezione Dotti, 72; Ratto asta Lugano 1926, duplicati di un Museo straniero, 2084; Ratto asta Lugano 1929, collezione G. Martini di New York, 1971 e Baranowski 1931, collezione Antica e Nobile Famiglia (Trivulzio), 2569, NAC 57, 2010, 952.qqqqqqQuesta moneta, da conî di eccezionale finezza, rappresenta il trait d’union tra l’ultima emissione del Senato e la nuova monetazione pontificia dopo il rientro della Sede in Roma. Denominata dal Martinori e dal Serafini ”rinforzato”, per distinguerlo dai normali grossi papali, in quanto di peso superiore e identico a quello dei carlini di Napoli, il Muntoni ha ritenuto opportuno classificarlo come ”carlino”. Non abbiamo documentazione su ordinanze relative all'emissione di questa rarissima moneta, pertanto in mancanza di ciò il Martinori, sugli Annali della zecca di Roma, azzardò come ipotesi che il Senato, che ancora all'epoca gestiva la zecca, avesse dato disposizione di coniare grossi autonomi sulla base del piede dei Carlini di Roberto I d'Angiò e anche questa moneta sulla quale troviamo impressi su un lato il nome e lo stemma del papa, chiaro segno dell'autorità pontificia, e sull'altro lo stemma del Senato, autorità emittente, il cui potere sulla città e territorio di Roma era ancora rilevante. Ci risulta essere questo l’unico esemplare comparso in vendita pubblica.